mercoledì 18 novembre 2015

Delirious in the (red) rain...oggi su prima Pagina di Modena

"(...)Superfluo ricordare che la chiusura delle frontiere è quanto mai fuori tempo, lo sterminio agrodolce del popolo europeo è già iniziato e risulterà sempre più facile se ci troverà tali come siamo ora: indifesi con gli occhi sgranati dal terrore, pecore e non più lupi (...) L'abbandono dei valori cristiani, l'Io  che si dissolve lasciando spazio alla moltitudine (...) miscellanee di razze, contorni e confini non più definiti, rapporti sociali che non rispondono più ad alcuun codice etico, assenza totale di credo, di punti di riferimento, racchiusi in un' unica parola, caos. Un caos che non è casuale, ma che è stato fortemente voluto e pianificato da anni dai Governi (...). Così ieri l'altro, in una nota di Forza Nuova Emilia. E sono altrettanti deliri tanti comunicati che ho letto da diverse parti. Faccio mie le parole del poeta "di periferia" Ascanio Celestini; ecco, io credo che intanto abbiamo un impegno: non accettare la posizione dei commentatori come questi qua, che hanno tante risposte certe (e spesso inutili), ma incominciare a porci delle domande, fare dei distinguo, avere dubbi. E soprattutto dire, come tanti anni fa, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo, cioè non che vogliamo essere colonialisti, non vogliamo produrre e vendere armi, non vogliamo mandare i nostri militari ad ammazzare gente in giro per il mondo, non vogliamo continuare a bombardare i morti di fame in giro per il mondo, che i soldati ci piacciono di più quando spalano il fango e fanno attraversare le vecchiette sulle strisce pedonali, non vogliamo chiudere le frontiere ai profughi disarmati, non vogliamo dire che questi poveracci vengono nel nostro paese per spararci addosso e stuprare le nostre donne, perché sappiamo che assistono i nostri anziani, puliscono le scale del nostro condominio e fanno la pizza sotto casa nostra, non vogliamo avere rapporti commerciali con paesi ricchi, arricchiti, ma schiavisti, non vogliamo, non vogliamo, non vogliamo, noi non vogliamo!
La coscienza può cominciare anche dal rifiuto. 

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